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immaginazione

CHE COS´È LA REALTÀ?

  • Tutto ciò che sperimentate con i sensi e che ha un influsso dall´esterno verso l´interno in una dato momento presente

CHE COS´È L´IMMAGINAZIONE?

  • Tutto ciò che non è presente nel qui è ora
  • Tutto ciò che è astratto
  • Immagini mentali

La dimensione in cui viviamo

  • In quale dimensione vivi?
  • Ma prima di farvi questa domanda occorre che insieme creiamo un linguaggio che a monte abbia delle immagini che permettono di comprenderci (prenderci insieme, unirci)
  • Abbiamo già iniziato a creare insieme con le prime due definizioni. Ora vorrei che le riportaste alla vostra vita individuandole nell´ esperienze che avete vissuto.

 

  • Ci muoviamo in queste due “realtà”, una è astratta e pertanto non può essere toccata e l´altra è concreta, materiale e pertanto può essere toccata, vista e diciamo percepita con sensi che riguardano il corpo fisico. Per spiegarmi meglio diciamo che può essere presa in mano.
  • La “realtà” astratta vive in una dimensione non tangibile eppure ha comunque influsso sul sentire e in particolare modo sulle emozione e a volte quando irrompe in modo preponderante, annullano la realtà concreta, diventa capace di provocare allucinazioni sensoriali anche di tipo visivo, uditivo e tattile.

Stanotte ho fatto un sogno

  • Questa notte ho fatto un sogno che andava proprio in questa direzione dove la realtà era quello che era ma quando toccata si sgretolava e scompariva diventando terra. All´inizio volevo svegliarmi e allora cercavo di finire questo sogno ma poi nel sogno mi svegliano in una altro sogno e così per continui livello dove ogni sogno portava altra consapevolezza.
  • Il primo la paura, il secondo la domanda se quella cosa era realtà o immaginazione, il terzo dichiarava chiaramente che erano allucinazioni, il quarto gli dava un senso ricollegando l´allucinazione alla realtà, il quinto usciva dall´allucinazione e dall´interpretazione per riportare un´ azione nel reale realistica e mirata all´obiettivo richiesto. Ecco che quindi in questo momento, sveglia e bella felice, vi scrivo questa nuova scoperta e conoscenza di assoluto valore e necessaria per la nostra evoluzione futura.

Tutti lo sappiamo

  • Dichiaro ufficialmente a tutti e vi autorizzo tutti a dirlo che lo sapete che è un gioco.
  • È una necessità innata e assolutamente necessaria quella di giocare e saper distinguere la realtà dalla finzione.
  • Lo sanno tutti quando fingono e quando non lo fanno. Lo sentite tutti e allora diciamoci la verità.
  • C´è una piccola parte di persone che a causa dei veri danni cerebrali o altri organi e scompensi hanno una reale alterazione della distinzione tra la realtà e la finzione. Tutti gli altri non hanno scuse oggi. Lo sapete bene ma questo non significa che tutto ciò non va vissuto, anzi.

Invito a vivere consapevolmente

  • Cosa vuol dire questo consapevolmente?
  • Vediamo un po:
  • Ci sono due bambini che decidono di giocare ai pirati e si mettono all´opera e fanno le loro avventure immaginarie creando poi magari anche un bel disegno che rimane come prodotto reale del gioco fatto, oltre a questo resta una parte astratta di belle emozioni e vissuti sperimentati in quel gioco.
  • Ecco, non è che poi crescendo cambia chi sa che cosa, il motore è sempre lo stesso…ma…

 

  • Diventiamo più bravi a creare nel reale e quindi costruire il toccabile grazie a quei giochi. Qualcuno ha inventato la luce, un´altro un auto eccetera e così poi quel reale era condivisibile da tutti in quanto andava ad assolvere la soddisfazione del bisogno di spostarsi (es: auto) per poi ampliare ambiente e quindi trovare nuovi stimoli, nuovi giochi e creare nuove cose.
  • Ci si avvilisce quando non si può più cambiare gioco, cioè quando da grandi ci si ferma tutti i giorni a fare la stessa noiosa routine e le stesse cose per giorni interi sempre uguali… qui dico che ben vengano i robot e a noi la bellezza della vita.

Capita però di non sentire più la distinzione

  • O meglio, c´è sempre un momento di lucidità prima di immergersi.
  • Quindi ognuno in quel momento prende una decisione ed è sempre consapevole.
  • Diverso è poi non aver considerato tutte le conseguenze e non riuscire ad affrontarle e a reggerle. Per protezione poi scattano i meccanismi di difesa che servono per far si che la persona resti capace di interazioni con gli altri che sia in forma astratta o concreta. A volte rimane solo quella astratta che riesce a conservarsi. È un po come se ci vene lasciata la parola per poter urlare aiuto.

La famosa linea tra follia e normalità

  • Si oltrepassa tutti i giorni. Incontrate una persona che vi guarda male, gli sorridete per non incorrere in un aggressione… ecco avete adattato il vostro comportamento per salvarvi la vita—-
  • Ma non la dilungo se no perdiamo il nocciolo di questa questione poi potremmo ampliare, intanto restiamo nella pratica.

Nella pratica

  • Desiderio di essere amati, ascoltati, capiti, visti, riconosciuti ecc
  • Se non si trova riscontro nel reale di questo riconoscimenti e pertanto io-esisto, lo si cerca nell´immaginazione, le proiezioni. Voglio stare nelle favole e quindi a tutti quelli che vedo attribuisco dei bei ruoli e li vedo sempre benevoli e bendisposti, anche quando mi arriva una mazzata in testa, io continuo a dire che per sbaglio gli è caduta la mazza da baseball sulla mia testa….
  • Allora smettiamola e diciamoci la verità che a una certa età possiamo anche sopportare… non tutti ovviamente ma a loro do un invito ad astenersi da questo momento e poi possiamo incontrarci in altre dimensioni più appropriate a loro.

Quindi: diversi livelli di consapevolezza ed esistenza

  • Ci muoviamo in una rete fatta di tutta una serie di esperienze, interiorizzazioni, emozioni , oggetti, soggetti e cc… ci sono libri e libri e libri. E ricerche su tutto questo e chi è appassionato può tuffarsi lì purché riesca poi a tornare, metaforicamente, sulla terra ferma.

 

Pensieri Liberi

Marijana Jufer

 

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