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speranza

silenzio, indecisione, ansia, paura

In questo stato mentale si vede la situazione reale per quello che è ma non si riesce ad accettarla perché troppo dolorosa. La credenza su cui poggia questo agire si fonda sul credere che sarebbe troppo dolorosa accettare la realtà in quanto metterebbe nella posizione di dover fare delle scelte che non si vogliono fare.

In questo modo la persona si confina nel “come se…”. Viene così annullato il senso delle cose ma non il ragionamento. Si vede la realtà ma ne vengono cambiati i connotati attraverso la narrazione. Questo serve per modificare lo stato interno al fine di abbassare l’angoscia e poter sopportare l’insopportabile. 

Si conoscono i fatti ma non ci si vuole credere. Viene agita una sospensione volontaria delle proprie credenze. In questa modalità la persona che ne è portatrice ha paura sia del mondo esterno che di quello interno e pertanto vive in una sospensione. Possiamo, per dirla in poche parole, descrivere così: 

È come se io fossi in un sogno eppure sente piedi calpestare il terreno ma non li sento essere ad esso appoggiati.

Questo stato porta la persona a vivere senza poter proiettare i propri contenuti interni e senza poterli quindi interiorizzare. Pertanto è con un oggetto inanimato e vuoto di contenuto. 

Ogni cosa è quello che è ma anche qualcosa d’altro. 

In questo stato mentale È molto spaventoso andare a rivedere ciò che si è interiorizzato nella propria crescita come modelli interni in quanto vengono reputati irrimediabilmente danneggiati. Questo porta la persona a vivere in una sorta di vita sospesa anche se vede la realtà e magari la descrive ma non ci crede. Non essendoci una scissione la realtà in ogni cosa è a loro visibile. Sono come neonati nella culla che vedono il mondo esterno che temono e nello stesso tempo hanno sensazioni interne a cui non sanno dare voce e che pertanto temono; così restano sospesi non potendo muoversi ne all’interno di sé ne all’esterno. Non possono né proiettare né interiorizzare. Come Peter pan che vive in una posticipazione infinita. 

Le interiorizzazioni distorte

Alla base del rinnegamento le figure di riferimenti interiorizzate sono portatrici di esperienze di richieste opposte, ambivalenti, due figure distanti l’una dall’altra. Due genitori separati nel relazionarsi tra di loro che hanno fatto richieste opposte al bambino, il quale non trova il modo di metterli insieme dentro di sé percependosi in due modi differenti consapevolmente. Non riesce a percepirsi come persona e pertanto oscilla tra i due non essendo stato visto come un terzo diverso da loro. 

confusione, inganno, ambivalenza

Oggetti interni e interiorizzazioni 

Cosa sono i modelli interni e come avvengono le interiorizzazioni?

I propri stati interni, sensazioni corporee, emozioni, ecc, vengono proiettati su un´altro. Nel caso del bambino sulla mamma che gli dà voce e gli dà senso con un atto logico e/o concreto che genera abbassamento della tensione rendendo la sensazione interiore spiacevole sopportabile. Attraverso questo meccanismo di proiezione e risposta avviene l’interiorizzazione. È un meccanismo semplice che se viene perturbato, ingannato o distorto porta alla paura del proprio mondo interno e del mondo esterno. Possiamo riassumere evidenziando che la paura delle emozioni e dei sentimenti ha le sue origini in questo tipo esperienza relazionale. 

Proiezioni e introiezioni

Il meccanismo delle proiezioni è necessario al fine di poter dare all’altro qualcosa di sé far prendere all’altro il vissuto di un altro in sé. Si tratta poi di saper dare voce e sentire le proprie emozioni, i propri stati interni. Questo si può fare attraverso il dialogo o con azione costruttiva ad esempio nell’arte. 

Il meccanismo delle introiezioni e delle proiezioni è un sistema complesso. Nel momento in cui le proiezioni vengono male interpretate le credenze ad esse correlate porteranno la persona, come in questo caso, a vivere in sospeso. Questa posizione mentale è solo una delle possibili che sono personali e innumerevoli. 

In cosa credi?

Prova a rispondere a questa domanda, magari raccontando la risposta a qualcuno. In questo modo puoi avere una finestra su la tua costruzione mentale. Qualora ti rendessi conto di avere delle credenze che non desideri puoi chiedere un accompagnamento verso la conoscenza del tuo linguaggio interno e della tua modalità di interpretazione del mondo esterno.

Come creare nuove credenze?

Per poter creare nuove credenze, più aderenti alla realtà e funzionali all’agire desiderato, occorre andare a rivedere i propri modelli interni, fare esperienza di modalità relazionali costruttive di nuovi modelli interni che generano nuovi imprinting emotivi inconsci. 

Nel contesto di lavoro di questo stato mentale e agito del “come se…” il percorso richiede capacità relazionali solide nell´Emodeler poiché l´interiorizzazione base dell´allievo tenderà a emergere in forma di diffidenza, allontanamento, interruzione, assenze, ecc… si manifesteranno diverse resistenze alla modificazione degli imprinting emozionali inconsci. Solo i master Emodeler sono autorizzati a intraprendere questo tipo di accompagnamento complesso. 

Marijana Jufer 

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